Mentre in passato si credeva che il litio non potesse essere assunto dalla donna durante la gravidanza, ormai i dati scientifici mostrano come questa terapia possa essere continuata. Solitamente si osservano alcune accortezze, come diminuire la dose nel primo trimestre di gravidanza, per poi aumentarla di nuovo nei mesi successivi.

La donna non può invece allattare naturalmente se assume il litio, poiché circa il 40% di questo farmaco arriva al latte materno e non è indicata la sua assunzione per il bambino.

Laddove la donna che assume una terapia psicofarmacologica per il disturbo bipolare stia programmando una gravidanza o scopra di essere incinta è fondamentale che informi lo psichiatra di fiducia, che valuterà come procedere in base al tipo di disturbo di base.

Leonardo Tondo